È il 1879 quando Ibsen nell’opera “Casa di bambola” dà vita al personaggio di Nora, esempio di un femminismo estremo.
È il 1890 quando in Finlandia una donna si laurea in architettura; si chiama Signe Hornborg ed è la prima in Europa a conquistare una professione fino ad allora esclusivamente maschile.
Quattro anni più tardi, nel 1894, è la volta di Suzanne Valadon: prima pittrice donna nella storia ad essere ammessa alla Societè Nationale des Beaux-Arts, ma dovrà aspettare fino al 1912 per garantirsi il privilegio, concesso in via eccezionale, di poter partecipare al Salon des Indipendents.
D’altronde, solo nel 1895, alla morte dell’artista impressionista Berthe Morisot, alla famiglia che chiede di poter specificare sul certificato di morte la professione di pittrice, verrà risposto che ciò non è legale… quello della pittura non è un mestiere da donne!
È una strada in salita, costruita su misura per gli uomini, quella affrontata con determinazione da molte artiste che, pur di portare avanti i propri ideali e il proprio talento, sono disposte anche a mettersi contro la famiglia e gli affetti. È la storia di Mary Cassat, Camille Claudel e tante altre che a piccoli hanno aggiunto tasselli determinanti per l’evoluzione artistica fino al “balzo” verso il XX secolo, aprendo la strada a Frida Khalo, Tamara de Lempicka, Marina Abramovic, Yayoi Kusama e tante altre.
Prenotazione obbligatoria compilando il modulo online
L’incontro si terrà al Teatro Menotti – Via C. Menotti, 11 Milano